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al testo di Rosetta Sacchi
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Un tempo strambo tra sole ed ombre i passi leggeri come le vesti di fiori un’esplosione sotto i raggi tra le maglie di ferro e i rampicanti a uniformar lo sfondo quando più l’occhio addentro si sospinge, una specie di nicchia l’effigie d’una madonnina nella pietra.
Ma ecco le piogge insistenti i tetti lucidi le strade mondate dalla polvere e dai rami ecco gli ombrelli rovesciati il battere delle imposte sui muri le mani infreddolite il passo svelto le finestre chiuse
e settembre, dopo l’afa l’azzurro cielo i corvi le biciclette i pantaloni corti le frotte di ragazzi in piazza, è autunno col vestito scuro il volto cupo il suo momento brutto la sua mestizia l’ira come per qualcosa andato storto.
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